Gli amministratori di Frosinone vogliono andare dal ministro Salvini per rappresentare i problemi della città oppure per salire sul palco con lui che è in tour elettorale a Veroli? In questo busillis c’è tutta la politica che si sta discutendo in queste ore a Frosinone. La faccenda nasce da una polemica: il consiglio comunale frusinate è stato spostato d’orario e alla mattina, un consiglio particolarmente importante perché era in programma l’approvazione del rendiconto, per permettere ad alcuni amministratori di Frosinone di recarsi a Veroli quando c’è Salvini. Per gli oppositori, e in questo caso la coriacea consigliera Alessandra Sardellitti (Pd): “La maggioranza di centrodestra e l’Amministrazione hanno sacrificato la preminenza e l’autonomia del consiglio comunale alla campagna elettorale del leader della Lega Matteo Salvini. Dopo che in tutti questi anni non hanno fatto altro che ripetere che il profilo amministrativo era più importante di quello politico. Della serie: seguite quello che diciamo, non quello che facciamo”. E poi: “il presidente del consiglio Adriano Piacentini ha fissato la riunione alle 8 di stamattina. E tutto questo perché? Per piegare un’istituzione alle esigenze della campagna elettorale di Matteo Salvini. Dimenticavo: all’ordine del giorno c’era un argomento come il rendiconto. Approvato senza una buona parte dell’opposizione. Politicamente intollerabile. E indifendibile”.

Ovviamente la replica di Piacentini non si è fatta attendere: “L’ultima seduta di consiglio comunale è stata convocata in data 23 aprile, con la prima convocazione  fissata a martedì 14 maggio alle ore 8 e la seconda fissata a mercoledì 15 maggio alle ore 18.30  – ha dichiarato il presidente dell’assise civica, Adriano Piacentini – La procedura seguita, dunque, è stata ispirata sempre alla correttezza e alla opportunità istituzionale. A proposito di opportunità istituzionale, nel pomeriggio di lunedì, è giunta l’ufficialità della visita di Matteo Salvini, vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno, nel nostro territorio: per poter permettere ai rappresentanti del Comune di Frosinone di accogliere l’autorità in visita, è stato richiesto ai consiglieri comunali se fosse possibile posticipare di un’ora la seconda convocazione del consiglio nel pomeriggio, quindi, di mercoledì 15 maggio. Due consiglieri di minoranza, però, ci hanno risposto di non poter avallare tale proposta, a causa di impegni precedentemente assunti. Si apriva, così, la possibilità che i rappresentanti del capoluogo mancassero a un appuntamento con un’importante carica istituzionale alla quale esprimere, peraltro, le esigenze e le aspettative del territorio, oppure che la discussione riguardante un pilastro della macchina amministrativa, qual è il rendiconto, slittasse”.

Dunque il fatto è chiaro: il Consiglio si è svolto di mattina per la visita di Matteo Salvini a Veroli ma la discussione si incentra su un fatto: il Consiglio è stato spostato per permettere ai rappresentanti frusinati di incontrare un’importante carica dello Stato alla quale “esprimere le esigenze e le aspettative del territorio” come dice il Presidente del Consiglio oppure “hanno sacrificato la preminenza e l’autonomia del consiglio comunale alla campagna elettorale del leader della Lega Matteo Salvini” come protesta la Sardellitti?

Naturalmente la domanda è retorica ma con uno slancio di creatività (che non appartiene alla gran parte della attuale politica di questo territorio) potrebbe anche non esserlo. Ai tempi del sindaco di Frosinone Memmo Marzi, per esempio, la visita di Berlusconi in campagna elettorale contro di lui e, se non sbaglio, in favore di Ottaviani, venne trasformata in un’opportunità: “Viene Berlusconi? Vado al Cesari a incontrarlo per rappresentargli alcuni problemi della nostra città” disse Marzi, e si presentò al Cesari dove parlò con l’allora Presidente del Consiglio di centrodestra, attirando l’attenzione della stampa e, in parte, rubando la scena all’avversario. Allo stesso modo il sindaco Cretaro potrebbe andare a salutare il ministro dell’Interno, per esempio e la stessa Sardellitti, in delegazione con i suoi colleghi di Frosinone che, come dice Piacentini, si recheranno a Veroli per rappresentare le istanze del territorio al ministro, magari anche nelle vesti di consigliera provinciale, potrebbe recarsi ad accogliere l’alta carica dello Stato. E che dire dello stesso Nicola Ottaviani? Lo Zar andò ad accogliere Matteo Renzi per ben due volte: la prima al Sisto quando girava in camper per la sua prima elezione, la seconda quando il plenipotenziario del Pd e del Governo si fermò col suo treno elettorale a visitare il “Benito Stirpe”!